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Le condizioni storiche e sociali che caratterizzano il nostro tempo hanno mutato la ritualità nel percepire e trasmettere i sentimenti legati al lutto ed al cordoglio.

Anche se la durata media della vita si è allungata, e talvolta si raggiunge un’età matura senza aver avuto l’esperienza sconvolgente dalla perdita di persone care, la morte altre volte arriva quando siamo bambini e si porta via nostra madre o nostro padre; rapisce il nostro ragazzo o il nostro marito, o i nostri figli, lasciandoci senza fiato a dover ricostruire e riprogrammare l’esistenza.

E di fronte al dolore sono sempre più rare le manifestazioni esteriori del lutto, poiché la troppa visibilità della sofferenza non suscita più comprensione ma rischia di produrre un comportamento “indecoroso”, addirittura da rifuggire. Così come la difficoltà a lasciarsi andare al pianto e alla disperazione in presenza di bambini, per timore di impressionarli.

A differenza del recente passato, quando l’evento luttuoso e destabilizzante veniva condiviso, attraverso la ritualità di gesti, di parole e movimenti,  rendendo quasi possibile l’interruzione dello stato di sofferenza, il bisogno di ritornare alla normalità della vita quotidiana in tempi rapidi sacrifica la condivisione e la comunicazione dell’affettività, e l’aspetto psicologico che coinvolgeva l’intera collettività o il gruppo, viene a riguardare il solo individuo colpito (o al massimo la sua famiglia).

Le famiglie e la collettività si riconoscevano in riti comunitari e religiosi e nel contempo si sentivano confortate dall’acquisizione di un patrimonio simbolico e relazionale da trasmettere alle generazioni future.

I rituali stabilivano in anticipo ciò che ognuno doveva fare e secondo quali tempi: i congiunti vestivano di nero per un periodo definito a seconda del grado di parentela con il defunto, i vicini avevano il compito di preparare i pasti per la famiglia in lutto per un certo tempo, l’esposizione del corpo del morto doveva essere effettuata secondo precise modalità, spesso a cura delle donne del paese più esperte e rispettate.

Tutta la comunità, per amore o per convenzione, si stringeva alla famiglia colpita dal lutto.

Le espressioni di ritualità appaiono sempre meno praticate e praticabili, talvolta persino osteggiate o connotate negativamente, dimenticate, svuotate di senso e, in ogni caso, impossibilitate a svolgere quella funzione di sostegno e di orientamento etico che avevano svolto per secoli.

La scomparsa di questo complesso cerimoniale ha reso in parte  le persone più disorientate e confuse.

E così anche la commemorazione dei defunti è divenuta una festività marginalizzata, spesso non ricordata o non riconosciuta.

D’altro canto la società attuale, caratterizzata da una significativa multietnicità, riconosce la trasformazione ed innovazione di riti tradizionali, che divengono varianti di nuove forme rituali delle comunità: come ad esempio l’applauso nelle cerimonie di commiato pubbliche o il Patchwork dei nomi.

L’ampliamento degli spazi cimiteriali, la creazione di nuovi luoghi del commiato, dei giardini del ricordo e dei templi di cremazione sono indicazione dell’esistenza comunque di particolari differenti forme di ritualità finalizzate ad esprimere il bisogno di uno spazio, di un tempo e di un linguaggio per la condivisione del dolore.

Sempre più si vanno diffondendo i gruppi di auto mutuo aiuto (in Italia sono organizzati un po’ ovunque da associazioni non profit), nuova forma di ritualità spazio/temporale, in  cui il dolore per un lutto, ma anche le risorse e le potenzialità di ciascuno vengono affidati alla collettività.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

Cliccare sulle date sottostanti per espandere e leggere gli eventi della giornata

PROGRAMMA DELLA V EDIZIONE DEL FESTIVAL

DAL 31 OTTOBRE AL 3 NOVEMBRE 2011

LUNEDì 31 OTTOBRE

Galleria Sud, Cimitero Monumentale della Villetta, ore 11.00

Il Rumore del Lutto 2011: Ritualità

Presentazione dell’iniziativa a cura di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone con Paola Colla e Giancarlo Gonizzi

ore 11.15

Cinque minuti. Il mattino ha l’oro in bocca

Breve reading con Marco Musso
In collaborazione con Ade S.p.a.

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Ex oratorio di San Quirino, ore 16.30

Architetture del Commiato. Tipi e figure per i nuovi luoghi dell’addio

Inaugurazione della mostra a cura di Luca Boccacci
(Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma), che rimarrà visitabile fino al 15 novembre 2011 (orari: giorni feriali, 10.30-13.00; 17.00-19.00; festivi, 10.30-13.00).
Con il patrocinio del Comune di Parma e il contributo della ditta Caggiati di Colorno (Matthews International Spa)

ore 17.30

Quale commiato?

Tavola rotonda interdisciplinare, coordinata da Luca Boccacci, con Luigi Bartolomei, Maria Canella, Caterina Fuchi, Bruno Minardi, Lucia Miodini, Gabriele Righi e Nazzareno Sorrentino

MARTEDì 1 NOVEMBRE

Sala del commiato, Tempio crematorio, ore 11.00

Tristano. Lettura per voci e violino di Adriano Engelbrecht. Con Loredana Scianna e Adriano Engelbrecht.

Con il contributo di Ade Servizi Srl 

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Teatro del Cerchio, ore 17.00

Jojo e Molly

Spettacolo teatrale per bambini, con Mario Aroldi e Martina Vissani, Regia di Mario Mascitelli
In collaborazione con Teatro del Cerchio

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Teatro del Tempo, ore 21.00

Ventiquattro dicembre. Un monologo

Spettacolo teatrale scritto e interpretato da Franca Tragni, adattamento drammaturgico e regia di Carlo Ferrari
In collaborazione con Teatro del Tempo

MERCOLEDì 2 NOVEMBRE

Pinacoteca Stuard, ore 16.30

Dopo la notizia peggiore. Elaborazione del morire nella relazione

Incontro con Ines Testoni, direttrice del Master in Death Studies and The End of Life for the intervention of support and the accompanying (Università degli Studi di Padova)
Con il contributo di Ade Servizi Srl 

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Teatro Europa, ore 22.00

9 canzoni 9… dei Joy Division
Concerto con Angela Baraldi, Giorgio Canali, Steve Dal Col

In collaborazione con LiveAlivE

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Ratafià, ore 23.00

Unknown Pleasures, After Show Dj Set con Marco Pipitone

In collaborazione con LiveAlivE

GIOVEDì 3 NOVEMBRE

Oratorio Novo, Biblioteca Civica, ore 16.30

Il rito della morte nel Medioevo attraverso le testimonianze iconografiche

Incontro con Mariapia Branchi, storica dell’arte, Centro Studi e Archivio della Comunicazione
(Università degli Studi di Parma)
Con il contributo di Ade Servizi Srl 

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Cinema D’Azeglio d’Essai, ore 21.00

Departures

Proiezione del film di di Yojiro Takita, con Masahiro Motoki, Ryoko Hirosue, Tsutomu Yamazaki, Kazuko Yoshiyuki (Giappone, 2008, 130’)
Introduce Annalisa Chiesi
Con il contributo di Ade Servizi Srl

*Tutti gli eventi sono ad ingresso libero, escluso gli appuntamenti segnalati con asterisco

Patrocinio
Comune di Parma

Artistica Scientifica:
Maria Angela Gelati
Marco Pipitone

PATROCINIO

Comune di Parma

Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma

Pinacoteca Stuard

Europa Teatri

Teatro del Cerchio

Istituzione Biblioteche

LiveAlive

Cinema d’Azeglio d’Essai