Da questa edizione 2020, la manifestazione ha proposto Il Rumore del Lutto Experience, approdando inizialmente a Piacenza e a Reggio Emilia, come assi portanti di Parma Capitale Italiana della Cultura, ma coinvolgendo altri luoghi e città, per trovare nuove conferme ad un progetto nel quale ogni evento realizzato riconduce alla vita, avvicinando più persone ai valori dell’esistenza. IL RUMORE DEL LUTTO EXPERIENCE ha coinvolto (e coinvolgerà anche nel 2021) Piacenza, Reggio Emilia, Belluno, Cavriago, Mantova, Treviso e Venezia.
Il libro di Martina Picca – Ma l’amore resiste. Memorie di vita dalla pandemia – è stato parte di tale sperimentazione. Presentato online, su Piattaforma Zoom, grazie alla collaborazione di Feltrinelli Piacenza, dell’Editore Officine Gutenberg e al sostegno di Ferraroni Onoranze Funebri, è stato seguito con molto interesse.
L’ha chiamato “Ma l’amore resiste”, il volume, chiudendolo l’ultima domenica di maggio, scrive l’autrice. Era un pomeriggio di sole, forse il primo dell’estate, eppure la luce non veniva da lì. No, davvero, perché la luce era in 107 pagine, 37 lettere, 28 nomi, in una lunga serie di memorie. Può sembrare strano parlare di luce se si pensa a cosa c’è alla base. Perché in primis c’è la morte. Una morte vestita di un virus che abbiamo imparato a chiamare col suo nome e che se, forse prima distratti, guardavamo da lontano, abbiamo imparato a osservare e vivere da vicino.
Nel libro della giovanissima Martina Picca ci siamo tutti. C’è l’autrice, ma non solo come una ventiduenne che scrive e decide di proporre un progetto difficile. Prima di tutto c’è Martina come persona, che per due mesi ha convissuto a braccetto con il terrore, ma ci siamo anche noi che lo abbiamo attraversato, perdendo chi abbiamo amato. Quell’amore resiste.