Il progetto s’inserisce nel più ampio lavoro sulla memoria che viene portato avanti da Brunella Tegas con i Quadritos, eredità di un viaggio in Messico, la cui eco centroamericana emerge, non solo nel nome, ma anche nell’estetica che contraddistingue le scatole che contengono i Quadritos. Di fatto la Santeria è un cimitero viaggiante, un luogo da esplorare, dove incontrare i volti di coloro che furono. Ogni fotografia un viso. Ogni viso una storia. Il progetto si articola su un duplice binario: il pubblico può visitarlo in autonomia, passeggiando tra i volti e gli oggetti dei Quadritos in un tempo sospeso, oppure farsi accompagnare in una sorta di visita guidata da Brunella Tegas e Vito Spada, custodi del luogo stesso.
Il compito dei custodi è stato quello di accogliere i visitatori in un magico luogo, allestito presso WoPa Temporary, invitandoli a soffermarsi ad ascoltare il racconto delle vite straordinarie dei personaggi dei Quadritos.
La serata ha visto la partecipazione dei mariachi Los Higones i quali hanno proposto un repertorio di canti tradizionali messicani, dalla revolucion alle canzoni d’amore tradizionali con parentesi strumentali e un omaggio sentito alla pittrice Frida Khalo.
Mariachi, calaveras e bellissimi fiori arancioni offerti ai defunti nel día de los muertos sulle ofrenda, tavole imbandite di doni per gli spiriti e poi, ancora, fiori nei capelli (con la partecipazione di Isabella Cavalieri), hanno trasportato i presenti tra pietanze, bevande e rituali messicani.
L’evento è stato curato da Collettivo Ingranaggi e L’ufficio incredibile