Se vi è mai capitato di vedere un mazzo di tarocchi, avrete presente l’inquietante carta della Morte. Questa immagine nasconde però una sorpresa: anziché essere presagio di rovina e, appunto, morte, è fondamentalmente una carta che indica una trasformazione o un cambiamento. Questa idea della morte come trasformazione deriva da credenze antichissime, e si basa su culti esoterici detti “ermetici”. L’ermetismo è un’antica filosofia, o piuttosto un insieme di varie filosofie, incentrata sullo sviluppo spirituale dell’adepto. Tramite la comparazione con le sue più grandi paure, con la sofferenza e con la morte, l’adepto può raggiungere uno stato più elevato di salute e di conoscenza. Tale idea ricorre anche nell’alchimia, il cui campionario simbolico deriva appunto dalle filosofie esoteriche. Nei trattati alchemici, la trasformazione delle sostanze per mano dell’alchimista passa necessariamente attraverso uno stadio di putrefazione (putrefactio), tramite il quale una massa confusa di elementi diviene un prodotto finito e raffinato.
Nel sedicesimo secolo, il famoso medico ed alchimista Paracelso (1493-1541) affermava che, esattamente come la “putrefazione” – che avviene all’interno dello stomaco – trasforma il cibo in escrementi, così la putrefazione che avviene in laboratorio “trasforma tutte le cose naturali […], le loro proprietà e la loro efficacia in qualcos’altro […]. Poiché la putrefazione è il cambiamento e la morte di tutte le cose”.
L’immagine utilizzata per raffigurare il processo di putrefazione nei trattati alchemici è dunque la tomba, il simbolo di trasformazione per eccellenza. Spesso, accanto o sopra la tomba viene rappresentata una creatura ermafrodita, a presagio della generazione di un prodotto alchemico completo e perfetto (la famosa “pietra filosofale”) che riconcilia in sè gli opposti.
Nelle pratiche alchemiche c’è dunque spesso un parallelo fra la trasformazione delle sostanze, ottenuta tramite esperimenti di laboratorio, e la trasformazione spirituale dell’alchimista: entrambi devono confrontare la morte per accedere ad un livello più elevato di perfezione e completezza.