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Angelo che sull’anima mia vegli

e sai donde provengo e dove vado

e che a pareggio del passato scegli

quell’avvenire che è per me il presente,

e mi sorreggi subito se cado

e mi accendi la luce della mente,

per tutto quello che si agita nel petto e non ha sbocco

per il lungo pianto dentro di me per ciò che non ho detto

fa che io ritrovi la virtù del canto.

 

 

Rinaldo Küfferle

(1 novembre 1903 – 20 febbraio 1955)

 

L’immagine in evidenza è di Oleg Oprisco