Grazie alla tavola rotonda curata da Luca Boccacci, studiosi di estrazione culturale differente hanno tentato di fornire un contributo conoscitivo sul tema tipologico dell’aula del silenzio e/o dei culti.
Pur non essendo una dotazione di recentissima istituzione, l’aula del silenzio – immaginata anche al servizio delle varie espressioni di culto che compongono l’odierna società – trova nell’attuale congiuntura storica un particolare grado di significatività. Declinandosi l’aula in funzione delle strutture all’interno delle quali è collocata, il confronto volto soprattutto sulla sua presenza (attuale o futuribile) all’interno delle strutture sanitarie, nel tentativo di “recuperare una visione di umanizzazione dell’ospedale” (Renzo Piano) e saggiarne così le molteplici potenzialità, ha visto impegnati Daniele Campobenedetto, Mariachiara Giorda, Luciano Mazzoni Benoni, Claudia Portioli, Matteo Robiglio e Claudia Tosi nella riflessione sulla natura e i caratteri ambientali dell’aula, interrogandosi sulle possibili variabili fisiche volte a renderla accogliente e, per certi versi, attraente per tutte le sensibilità culturali che la abiteranno.
L’evento si è svolto in collaborazione con Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Parma