Sid Vicious avrebbe compiuto proprio oggi 62 anni. John Simon Ritchie nacque a Londra il 10 maggio 1957 , morì purtroppo giovanissimo, il 2 febbraio del 1979. Parliamo di una una vera e propria icona Punk; insieme ai Sex Pistols riuscì a scardinare le certezze di un’epoca musicale in piena evoluzione. Più che un musicista è bene ricordarlo come figura in grado di sdoganare alle masse un certo sentire, anche se, più in generale, i Sex Pistols, riascoltati ai nostri giorni, dimostrano quanto siano stati reali gli impulsi scaturiti dall’intero periodo.
Fu il 1976 l’anno della rivoluzione? Proprio in quel periodo i Pistols ruppero il muro dell’indifferenza mediante il suono grezzo delle chitarre; il senso dell’orientamento di un’intera generazione venne improvvisamente a mancare, grazie alle pulsioni cangianti scaturite da nuove sonorità. Nasceva il Punk: un fenomeno generazionale.
Vicious incarnava inequivocabilmente l’estetica del periodo; una figura inscritta all’interno di un manifesto epocale, le cui regole votate all’autolesionismo furono in grado di scuotere dalle fondamenta le certezze musicali – e non solo – del momento. Sid era nichilista e autodistruttivo; forse realmente distante da ciò in cui il successo tentava di trasformarlo? Rifiutava lo status di rockstar, amava ricordare che “La grande truffa del Rock’n’Roll” riguardava soltanto i Sex Pistols.
Era o non era un vero musicista? Sid Vicious suonava il basso: “Tutti quelli come me suonano il basso – sosteneva – loro sanno il perché”. Erano forse anni in cui chiunque avesse avuto qualcosa da dire, avrebbe potuto riuscire? È probabile, sebbene sia corretto ricordare che a molti bassisti dell’epoca (sistematicamente derisi “dalla cosiddetta intellighenzia musicale”), verrà riconosciuta nel tempo l’indiscussa genialità.
Non è possibile parlare di Sid Vicious senza citare Nancy Spungen, la quale ebbe un ruolo fondamentale nella vita e nella morte del rocker. Nell’autunno 1977 Nancy arrivò a Londra alla ricerca di un amico musicista. In quegli stessi giorni Sid Vicious divenne parte integrante dei “Pistols” poiché Glen Matlock venne cacciato dal gruppo. Malcom McLaren disse: “Feci di tutto per tenerli lontani, perché sapevo che si sarebbero piaciuti. Si incontrarono a un party e nel giro di qualche settimana divennero inseparabili. A quei tempi il musicista era già tossicodipendente e il legame con Nancy (anche lei tossicodipendente) non fece che peggiorare le cose.
nel 1978 si trasferì con la compagna a New York. Le cronache narrano come il cantante, nonostante i ripetuti tentativi di disintossicazione, stesse sempre peggio; dopo un’overdose, poco prima di partire per New York, venne ricoverato in fin di vita. Di lì a poco, invece, si sarebbe compiuto il destino di Nancy. Il 12 ottobre 1978, al Chelsea Hotel, la Spungen venne trovata morta; all’interno della stanza numero 100 di questo luogo, si consumò inesorabilmente la storia d’amore tra “Sid & Nancy“.
Incolpato della morte di Nancy, il rocker venne arrestato e successivamente rilasciato su cauzione in attesa di processo. Sebbene il cantante avesse dichiarato di averla uccisa “perché sono un cane bastardo”, Alan Parker, nel libro “Vicious: too fast to live”, cerca di ricostruire con cura gli eventi di quella notte di ottobre, avanzando l’ipotesi che fosse innocente. Secondo Parker il vero assassino della fidanzata di Sid sarebbe uno spacciatore e aspirante attore newyorkese, Rockets Redglare, anch’egli morto qualche anno fa.
Alcune curiosità su Sid Vicious:
a) Sid Vicious era alto 1 metro e 88.
b) Agli inizi degli anni Settanta s’innamorò del gralm rock di artisti come Bowie e Roxy Music.
c) Il nome Sid Vicious gli venne dato da John Lydon. A ispirarlo fu il criceto di Sid, che il cantante dei Sex Pistols considerava malvagio, ovvero ‘vicious’.
d) Secondo alcuni Sid sarebbe stato il primo a ‘pogare’ in un concerto.
e) Pare che una delle dosi di eroina fatali gli fosse stata consegnata dalla madre il 1° febbraio.
f) La sua carriera musicale prima dei Sex Pistols si limitò a una serata come batterista dei Siouxsie and The Banshees.
g) Alle sessioni di registrazione di Never Mind the Bollocks, Sid, si presentò spesso ubriaco per suonare; di fatto registrò solo i primi due brani dell’album.
h) Due giorni dopo l’ultimo concerto dei Pistols, Vicious ebbe la sua prima overdose di eroina e tre giorni più tardi, durante un volo aereo verso New York, cadde in coma.
i) Vicious lasciò un biglietto scrivendo di voler esser sepolto di fianco alla sua fidanzata Nancy con addosso i suoi jeans, la sua giacca di pelle e i suoi anfibi; nonostante fossero queste le ultime volontà di Sid, la madre di Nancy non consentì che Sid venisse seppellito vicino a sua figlia perché non aveva mai approvato la loro relazione.