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Stanno i giorni futuri innanzi a noi

come una fila di candele accese,

dorate, calde e vivide.

 

Restano indietro i giorni del passato,

penosa riga di candele spente:

le più vicine danno fumo ancora,

fredde, disfatte, e storte.

 

Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto,

la memoria m’accora il loro antico lume.

E guardo avanti le candele accese.

 

Non mi voglio voltare, ch’io non scorga, in un brivido,

come s’allunga presto la tenebrosa riga,

come crescono presto le mie candele spente…

 

Konstantinos Kavafis

(29 aprile 1863 – 29 aprile 1933)

 

L’immagine in evidenza è di Monia Merlo