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Trittico dalle sonorità elettroniche e acustiche tramite una de-costruzione ontologica. La ricerca del disfacimento del concetto di soggetto. Un messaggio-omaggio al rumore del lutto, del silenzio, al nulla, ad un oblio negato. Siamo stati attraversati, in quanto “esseri” significanti in pasto ai significati, dal timor d’esistere.

La Camerata Mediolanense (Carmen D’Onofrio, Desirée Corapi, Chiara Rolando, Giancarlo Vighi, 3Vor, Elena Previdi) ha presentato, in versione semiacustica, alcuni brani tratti dal proprio ciclo su Petrarca. Fulcro della performance è il sonetto “Quest’anima gentil, che si diparte”, un testo che riesce a far sublimare il dolore per la perdita della persona amata in una visione di trascendenza estatica, emozionandoci ancora oggi.

I Colloquio (Gianni Pedretti e Sergio Calzoni) hanno accompagnato la serata attraverso suoni elettronici e astrazioni liriche. Influenzati dalla canzone d’autore e dalla poesia esistenzialista sia italiana che francese, la performance del gruppo ha reso omaggio ad un caro amico e collega scomparso nel 2007 (Marco Corbelli).

The Blue Project ha proposto dal vivo la sua emozionante e originale miscela di sonorità eteree. Il duo parmigiano, fondato dalla sinergia della voce evocativa di Maria Cristina Anzola e dei suoni distorti di Davide Borghi, è salito sul palco con la violoncellista Carolina Bertazzoni, per presentare i brani del disco d’esordio “Adrift” alternati a qualche estratto del nuovo lavoro in preparazione.

 Le immagini in evidenza sono di Camilla Sarzi.