Un concerto di Franco Battiato val sempre il prezzo del biglietto. Questo perché la musica italiana mai come in questo caso è fiera di essere. Partendo da tale presupposto, è logico dunque celebrare “L’Apriti Sesamo Live”; iniziato a gennaio approderà, questa sera e domani, al Teatro Valli di Reggio Emilia.
Incontrare Franco Battiato per una piacevole chiacchierata, è un sogno che si avvera.
1 • Franco, vorrei rivolgere innanzitutto l’attenzione su Apriti Sesamo. Pur essendo un disco che abbraccia un pubblico eterogeneo, piace soprattutto ai fans della prima ora.
«Sì, me ne sono reso conto. Le dirò, lo considero un bel disco, potrei addirittura sbilanciarmi nell’affermare che è uno dei mei dischi in assoluto “venuti meglio”».
2 • E allora ci dica se esiste, nella sua discografia, un album riuscito – come dire – “meno bene”…
«Ci sono stati dischi riusciti, poichè la maggior parte delle canzoni erano di buon livello ed altri invece meno. Ecco, potrei citarle L’Arca di Noè».
2 bis • E pensare che quel disco è uno dei miei preferiti in assoluto.
«È un disco che possiede un hype piuttosto alto, molta gente ne è entusiasta, io lo sono meno…se togliamo Voglio vederti danzare e Scalo a Grado, le altre canzoni non erano un granché».
3 • Mi corregga se sbaglio; anni fa sosteneva che per un tipo di artista come lei, fosse divenuto superfluo andare in tour. Nel tempo tuttavia, la sua attività concertistica è cresciuta in maniera esponenziale. Cosa è successo?
«Ho dei doveri nei confronti del mio pubblico, il quale – diciamolo chiaramente – mi ha permesso di fare una vita meravigliosa. Quello che sono oggi è la somma di tante cose, alcune delle quali si sono realizzate grazie a loro».
3 bis • Un legame sincero…
«Assolutamente, alle persone che mi seguono vanno le scelte di alcuni brani anni 70 finiti in scaletta negli ultimi anni; un modo come un altro per ringraziarle. Tenga presente che io non sono un nostalgico, quindi sarei orientato a proporre altro».
4 • Vuole forse dirmi che la nostalgia è volata via assieme alla giovinezza senza troppi problemi (cfr. Quando Ero Giovane)?
(Sorride) «È proprio così ma questo non significa dimenticare; in molti paesi del mondo come ad esempio l’Inghilterra, la Germania o il Giappone sono conosciuto per la produzione di quegli anni, non certo per ciò che sto facendo ora, quindi…»
4 bis • Franco, vorrei riuscire a farla sorridere: lei è ancora convinto che il giorno della fine l’inglese non ci servirà (cfr. Il Re del Mondo)?
«Guardi questo è poco ma sicuro! A quel punto non credo ci saranno dubbi, ognuno potrà parlare tutte le lingue che vuole!» (Sorride divertito)
5 • E allora proviamo a ridere sul serio. Se La cura è una canzone ideale per i matrimoni, Testamento (l’ultimo singolo) lo è per i funerali?
(Una risata spontanea mi sorprende). «Ma lei ha perfettamente ragione, bravo! Non ci avevo pensato – e continuando a ridere conclude – così facendo si chiude perfettamente il ciclo».
5 bis • Tornando ad Apriti Sesamo, i suoi testi inducono a pensare quantomeno a grossi cambiamenti, ma diciamo la verità, lei si stava preparando all’esodo già nel 1982 (cfr. L’Esodo)!
«Può essere, anche se la mia ricerca spirituale parte nel 1970 e da allora ad oggi è sempre stato un crescendo, non ha conosciuto né tregua né soste».
6 • Ho notato peraltro che sempre più sente il bisogno di comunicare le sue esperienze…
«Ma questo l’ho sempre fatto, per me è come la novella biblica, capito? Tutte le persone che studiano e di conseguenza si arricchiscono, devono condividere il proprio sapere con gli esseri umani».
6 bis • Come farà l’umanità a comprendere ciò che avverrà se la verità è una condizione sempre più lontana dal nostro quotidiano?
«Questo non è vero o perlomeno lo è soltanto per quelle persone che vivendo come rettili sono completamente scollegate dal problema dell’esistenza. Se una persona invece si domanda il motivo per cui esiste… oppure si chiede a cosa può servire questa vita… i problemi ai quali andrà incontro porteranno con sé le relative soluzioni».
7 • E a proposito di soluzioni, nei giorni scorsi ha denunciato ruberie e malcostume politico nella sua Regione. Vuole aggiungere qualcosa oppure è stato già detto tutto?
(Risponde accorato) «Come no!? Resta il lavoro che dobbiamo fare per risalire la china. Tutto qui. È andata così ma nel momento in cui ci metteremo le mani, mi creda, finirà in altro modo e usciremo da questo patatrac».
7 bis • Sono curioso, seguo la sua nuova avventura con molto interesse. È corretto sostenere che l’attitudine collegata al suo incarico di Assessore “non è politica”?
«Certo che è così! Ma questo non significa che “io non sia sul pezzo”, anzi! Solo quelli che fanno finta di non capire scrivono sempre e solo le stesse cose; come il fatto che sarei sempre assente, una bugia bella e buona».
8 • Franco, torniamo a cose più futili. Che rapporto ha con la tecnologia?
«Ottimo direi, intanto perché tramite internet compro dischi…»
8 bis • Ma poi lei cura un Blog, peraltro nelle pagine di questo quotidiano…
«Normalmente non mi presto a questo genere di situazioni, è un avvenimento eccezionale, capace di rivelarsi solo grazie all’amicizia che mi lega a Marco Travaglio».
9 • Gli artisti che passano in questo Blog, alla fine mi lasciano a corredo dell’intervista 9 canzoni. Ora, mi rendo conto che su due piedi, le sarà difficile pensarle quindi… l’ho fatto io per lei! Mi dia il suo benestare così le pubblico.
«Sentiamo…»
9 canzoni 9 … (con il benestare) di Franco Battiato
Lato A
L’ombra della Luce • (Benissimo)
Tramonto Occidentale • (Mmm…meno bene)
Odore della Polvere da Sparo • (Anche questa meno bene)
Il Mantello e la Spiga • (Senz’altro sì!)
Lato B
Secondo Imbrunire • (Bene…)
Eri con Me • (Senz’altro)
Delenda Carthago • (Bella, mi piace)
Mesopotamia • (Anche questa va bene)
Aria di Rivoluzione • (Va Benissimo!)
E quindi caro Franco – “per fare nove” – ne restano fuori due. Quali canzoni vuole consigliarci?
«Devo pensare, vediamo… »
• Un cordiale ringraziamento a Gazzetta di Parma e Arci Fondazione Teatri Reggio Emilia per aver reso possibile l’intervista.
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