È dunque assolutamente necessario morire,
perché, finché siamo in vita, manchiamo di senso,
e il linguaggio della nostra vita…è intraducibile: un caos di possibilità,
una ricerca di relazioni e di significati senza soluzione di continuità.
La morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita:
ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi…
e li mette in successione, facendo del nostro presente,
infinito instabile e incerto, e dunque linguisticamente non descrivibile,
un passato chiaro stabile e certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile…
Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci.
Pier Paolo Pasolini
(5 marzo 1922 – 2 novembre 1975)
L’immagine in evidenza è di Olag Oprisco