Kobe Bryant, la star della NBA, è morto a 41 anni; una morte improvvisa, tragica, avvenuta in un incidente di elicottero in California, nella località di Calabasas nei pressi di Los Angeles. Numerose le notizie che si rincorrono da ore, il campione era a bordo con la figlia tredicenne e altre tre persone, oltre al pilota. Tutti i passeggeri sono morti. Il velivolo ha preso fuoco una volta precipitato e inutili sono stati i soccorsi. La leggenda dell’Nba lascia la moglie Vanessa, le figlie Natalia, Bianca e la piccola Capri, nata lo scorso giugno.
Parliamo di un campione in grado di riscrivere la storia del Basket americano. Una carriera ventennale, che gli ha permesso di partecipare a diciotto All-Star Game con i Lakers. E’ stata la 18esima scelta del primo turno nel Draft del 1996. Ha vinto 5 campionati NBA, 2 MVP finali NBA ed è stato l’MVP della Regular Season del 2008. E’ stato incluso in 15 All-Star Team, in 12 squadre All-Defensive Team e ha guidato il campionato NBA per numero di punti segnati, per due stagioni. E’ il quarto marcatore di sempre nella storia NBA.
Famoso storicamente per i suoi spostamenti in elicottero, sin dai tempi degli allenamenti con i Lakers, usava il suo Sikorsky S-76 per trasferirsi dalla sua villa di Newport Beach fino allo Staples Center di Los Angeles. Dopo il suo ritiro, la squadra, aveva ritirato entrambe le maglie usate da Kobe Bryant, la 8 e la 24, un onore mai riservato ad altri giocatori della franchigia californiana. Poche ore prima della tragedia, Bryant si era congratulato con LeBron James che a Philadelphia lo aveva superato nella classifica dei migliori realizzatori di tutti i tempi della storia Lakers issandosi al terzo posto assoluto della Nba.
Con il diffondersi della notizia arrivano anche le prime reazioni dal mondo dello sport.
Francesco Totti ha affidato il suo messaggio a Instagram: “Onorato di averti conosciuto, campione dentro e fuori dal campo! R.I.P”. Marco Belinelli, guardia dei San Antonio Spurs e della Nazionale italiana, su Twitter ha scritto: “Non può essere vero, mio eroe”. Anche l’Italbasket dà il suo addio a Bryant: “Ciao, adorato Kobe. Non ti dimenticheremo mai!”, scrivono. “È una tragedia, perdiamo un grande sportivo, un grandissimo campione – ha commentato il campione del basket italiano, Dino Meneghin – Io l’ho conosciuto a metà anni ’90 a Milano e per alcuni giorni l’ho accompagnato anche agli allenamenti dove ho avuto modo di apprezzare un grande professionista. Sono rimasto stupito dalla sua dedizione e professionalità. E ancora prima avevo conosciuto suo padre quando giocava a Rieti. Kobe era davvero un grande giocatore”.
Infine Anche Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, città dove Kobe ha vissuto seguendo la carriera del padre, anche lui giocatore di basket, ha salutato la stella su Facebook: “Kobe Bryant è cresciuto qui ed era per tutti noi un reggiano – ha scritto – Oggi ci ha lasciato. Una leggenda del basket che tutta la nostra città ricorderà per sempre con affetto e riconoscenza. Ciao Kobe”.