Ricordate i La Crus? Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti, sono tornati sulle proprie tracce riproponendo, dopo vent’anni, «Mentre le ombre si allungano», spettacolo multimediale con i loro grandi successi. L’evento si è tenuto venerdì 1° novembre, alle ore 18, presso La Casa della Musica di Parma registrando un clamoroso tutto esaurito. Evento inserito all’interno di «Passaggi», la tredicesima edizione della rassegna culturale Il Rumore del Lutto. Lo spettacolo dei La Crus è sostenuto da Cof, Consorzio Onoranze Funebri Parmense (ingresso libero ad offerta consapevole).
Li abbiamo incontrati.
Parlateci di questo ritorno
«Abbiamo deciso di riproporre “mentre le ombre si allungano” – dice Cesare – grazie ad un’idea che nasce da Giò che è direttore artistico di un Festival sugli anni 90 ad Ancona, quest’anno alla sua seconda edizione».
In pratica è la celebrazione della vostra arte
«Mentre le Ombre si allungano, uscì nel 1999, se ci rifletti al tempo era un progetto decisamente avveniristico. Abbiamo pensato che potesse essere interessante far capire cosa facessimo allora e così lo abbiamo riportato in vita. È uno spettacolo il cui contagio emotivo ha una grande valenza e trae il meglio del nostro percorso – dice Giovanardi, cantante della formazione – abbiamo suonato brani dai primi tre dischi dei La Crus, letture di poesie di Pasolini, Bufalino, Salinas; presente anche il cinema e le immagini di Man Ray con la regia di Francesco Frongia del Teatro dell’Elfo».
Che tipo di feedback avete registrato dal pubblico finora?
«A Parma è stato bellissimo, dice Giò, ringraziamo Marco e Maria Angela per averci invitato, ci siamo divertiti tantissimo. Più in generale, continua, nelle date precedenti – andate tutte sold out, ci ha sorpreso un aspetto che non avevamo previsto; ad essere stupite e interessate sono, infatti, le nuove generazioni. Oltre ai nostri fan storici, sono tantissimi i giovani che rimangono affascinati dalle nostre tracce registrate su vinile e che utilizziamo in scena».
Gli anni 90, lasciateci una suggestione…
«Sono stati anni belli. Periodi in cui iniziavi qualcosa e tutto funzionava magicamente. A quei tempi nasceva la casa discografica Mescal e noi riuscimmo a farne parte grazie a Valerio Soave che divenne poi il nostro manager».
Parliamo di un periodo straordinario per il rock italiano; Afterhours, Marlene Kuntz, Voi e tanti altri…
«Molti gruppi avevano un bagaglio musicale che veniva dagli anni 80, dal post-punk, ergo da una prima esperienza anglofona e con tante difficoltà per il passaggio all’italiano. Ma questo ha dato un’identità ai gruppi di quel periodo storico, regalando grande intuizione, eh sì, di fatto, scrivendo, in ambito rock la storia».
Appendice al concerto è stato l’after show dj set presso la Chiesa di San Tiburzio. Guest in console oltre ai La Crus, «il nostro» Marco Pipitone che, insieme al duo, ha riletto la musica degli anni 90 con un dj set incandescente ispirato dal meglio di quel periodo: da Bjork ai Portished, ai Prodigy; senza dimenticare il britpop dei Pulp e dei Blur. L’evento ha registrato anch’esso un clamoroso sold out.
Evento in collaborazione con Antica Farmacia.