È raro, ma d’altra parte necessario, individuare nell’ambito della organizzazione e fornitura dei servizi funebri e cimiteriali una ricerca di carattere formativo per rendere sempre più professionale questa tipologia di servizi che va ben oltre la semplice attività di prestazione d’opera, ma che può essere definita a tutti gli effetti come una “professione d’aiuto”.
Per la particolare natura del settore, il ruolo svolto dagli operatori richiede accurata e particolare preparazione, supportata da una conoscenza approfondita degli aspetti, non solo tecnici, ma anche, e non meno importanti, sociali, psicologici, normativi. Qualunque sia la funzione e l’importanza delle risorse impiegate è indispensabile una interdisciplinarietà conoscitiva per evitare che questo tipo di professionalità esponga gli operatori a rischi di natura psicosociale che possono incidere – direttamente e/o indirettamente – sia sulla salute fisica che psichica, in particolare modo attraverso esperienze di stress.
Un operatore formato costituisce una risorsa preziosa e fondamentale per la realtà lavorativa; mentre la sua implicita valorizzazione diviene basilare supporto per l’ottimizzazione dell’assetto organizzativo e punto di riferimento e di relazione per le famiglie.
Le recenti innovazioni in materia funeraria e la richiesta di nuove competenze per far fronte alle trasformazioni socio-culturali in atto mettono in evidenza la necessità di rinnovamento e di aggiornamento continuo, con l’esigenza del carattere continuo della Formazione.
Del resto in tutti i settori professionali, il lavoratore dovrebbe avere l’opportunità di partecipare ai processi di cambiamento, superando il costante ostacolo della “resistenza al cambiamento” e migliorando conseguentemente competenze e motivazione. L’efficacia dell’intervento formativo è garantita se previamente preceduta da una “analisi sul campo”, valutazione concretamente effettuata sul luogo di lavoro per ridefinire in termini più circoscritti gli obiettivi che l’azienda si è posta, analizzando quali sono le conoscenze effettivamente acquisite dai formati ed elaborando criteri per sondare il clima psicologico dei partecipanti.
La verifica dell’analisi dei bisogni è comunque indispensabile per avere lo stato di fatto della situazione da rapportare con il processo formativo che dovrà necessariamente proseguire dopo la realizzazione dell’intervento.