Nascita, morte, resurrezione, la vita che anima ciò che era inanimato.
Dead Can Dance, il morto che può danzare, la vita che si impossessa dell’essere inerme, in cui il dualismo, i due impulsi opposti si susseguono, si intersecano, si intrecciano, come le anime dei Dead Can Dance: Brendan Perry e Lisa Gerrard, differenti ma così magnificamente complementari.
Difficile spiegare a parole la musica della celebre band anglo-australiana, impossibile etichettarla. Si può tuttavia ripercorrerne la storia, cercando di comprendere da essa come nascano composizioni fuori dal tempo e dallo spazio; ricercarle tra parole, simboli, immagini e note. È la miglior comprensione, insieme all’ascolto, che provoca sensazioni empaticamente estatiche, volta a toccare l’animo in profondità. Come un’indissolubile eterea voce terrena ed ultraterrena, che accarezza, avvolge e sferza l’anima eternamente.
Christian Amadeo, autore del libro Musica Eterna. La storia dei Dead Can Dance, ha raccontato a parole una musica che può essere vissuta e compresa solo attraverso il trasporto profondo fluito sulle note dei Dead Can Dance, selezionate dal “Nostro” Marco Pipitone per in un’esperienza sensoriale unica e assoluta.