Negli anni successivi all’instaurazione del regime fascista, anche dai quartieri proletari di Parma, molti popolani espatriarono. Alcuni scappavano dalle persecuzioni politiche, altri perché non riuscivano a trovare lavoro. Mete del loro viaggio furono spesso la Francia, il Belgio, il Lussemburgo, la Svizzera, talvolta l’Unione Sovietica. In queste colonie di emigranti l’avversione alla dittatura fu diffusa e contaminò anche coloro che erano arrivati solo per ragioni economiche. Quando nell’estate del 1936, la guerra divampò in Spagna, molti trovarono in quel conflitto motivazioni ideali per combattere un fascismo che sembrava ormai conquistare l’intera Europa. Alcuni di loro morirono, nel nome della solidarietà internazionale, della libertà e della giustizia sociale. Attraverso la visita alle loro case abbiamo ricostruito la loro vita e il loro viaggio.
Nostra patria è il mondo intero. I combattenti antifascisti parmensi in terra di Spagna
- by Marco Pipitone
- Dicembre 19, 2017
- 5 Minutes
Marco Pipitone
Marco Pipitone, Fotografo presso il laboratorio fotografico del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC, Università di Parma). Ha Ideato e Dirige, insieme a Maria Angela Gelati "Il Rumore del Lutto Festival", la prima Rassegna di Cultura in Death Education (Parma, 2007), è giornalista e blogger. Viaggia come Dee Jay nei circuiti alternativi italiani. Si occupa nello specifico del mondo musicale, ambito ampiamente frequentato; da diversi anni è, infatti, curatore del format Endenocte (www.endenocte.com). Nel 2016 ha co-fondato l’Associazione Segnali di Vita APS. Come giornalista collabora con Gazzetta di Parma e Il Fatto Quotidiano, per il quale cura un blog di grande successo da lui ideato: “9 canzoni 9 … di Marco Pipitone”.
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