Il mio amore agli involucri
che ora ti avvolgono
– per rinfrescarne l’arsura per riscaldarne il gelo –
in sacrificio s’intessi!
Vivi portato dall’amore,
ricevendo in dono luce, verso l’alto.
Rudolf Steiner
(27 febbraio 1861 – 30 marzo 1925)
Riporto le parole di Rudolf Steiner che accompagnano questa preghiera e ne spiegano il senso:
“Quando si parla di arsura e gelo nella preghiera rivolta ai morti non bisogna intendere il loro significato in senso fisico, ma nel senso di arsura e gelo del sentimento.
Certamente per chi si trova ancora nell’involucro fisico non è facile immaginare che cosa significhino tali qualità per un uomo disincarnato. Egli deve accorgersi che il suo astrale è ancora attivo in lui, senza però che si possa servire degli strumenti fisici. Molto di ciò cui tende l’uomo qui sulla terra gli è dato attraverso mezzi fisici. Dopo la morte questi non ci sono più. Essere privi degli organi di senso assomiglia – assomiglia soltanto! – alla sensazione della sete ardente. Queste sono le forti sensazioni di arsura quando l’uomo è disincarnato. E lo stesso succede nei confronti di ciò che la volontà vorrebbe realizzare. Essa per la sua attività è abituata a servirsi di organi fisici di cui ora non dispone più. E questa privazione è simile a una sensazione di freddo animico.
I viventi sulla terra con la preghiera possono intervenire in aiuto proprio di queste sensazioni”.
Il dipinto in evidenza è dello stesso Rudolf Steiner