Ricordati di me. La rivoluzione digitale tra memoria e oblio (Bollati Boringhieri, 2020) di Davide Sisto è stato presentato online domenica 1 novembre 2020, all’interno de Il Rumore del Lutto Festival, insieme a Michele Guerra.
Ecco che si avvicinano gli ultimi giorni di dicembre e puntualmente Facebook ci propone un video, colorato e un po’ pacchiano, che si intitola «Il tuo anno su Facebook». Dura circa un minuto, e vi si alternano le immagini e i post che nei dodici mesi trascorsi hanno ricevuto il maggior numero di like e commenti. Alla fine del video leggiamo: «A volte, uno sguardo al passato ci aiuta a ricordare quali sono le cose più importanti. Grazie di esserci!».
Proprio questo sguardo al passato – su cui sempre di più si concentrano i social network – offre a Davide Sisto lo spunto per riflettere su come cambia nell’era digitale il nostro rapporto con la memoria e l’oblio. Il passato non esiste realmente: è solo una storia che raccontiamo a noi stessi. Ma cosa succede quando questa storia la raccontiamo non solo a noi ma anche ai nostri follower, registrandola, insieme ad altri milioni di utenti, all’interno dei nostri profili social e sul web, rendendola consultabile per sempre? I social network stanno diventando degli enormi archivi digitali, a partire dai quali è possibile costruire – in maniera del tutto inedita – una grande autobiografia culturale collettiva, in cui ciascuno contribuisce con parole e immagini a delineare tanto il proprio profilo biografico quanto quello degli altri, plasmando insieme la memoria personale e quella collettiva.
Con gli strumenti della filosofia – che nelle mani del filosofo e tanatologo Sisto, non ha paura di confrontarsi con i temi più caldi e controversi della cultura digitale – Ricordati di me ci aiuta a esplorare la rivoluzione digitale in corso, che lascerà agli storici del futuro un patrimonio di tipo nuovo.
Il volume di Davide Sisto ha vinto, da poco, l’edizione 2020 – sezione saggistica – della Fondazione Premio Napoli, l’Ente morale che organizza la competizione letteraria “Premio Napoli” e promuove e incoraggia la diffusione della cultura dal 1954.
Con questo libro Sisto prosegue la sua originale ricerca, inaugurata con La morte si fa social. Immortalità, memoria e lutto nell’epoca della cultura digitale (Bollati Boringhieri, 2018), sulla possibilità di un uso positivo delle reti digitali e dei social media rispetto ad alcuni aspetti decisivi della vita dei soggetti umani quali l’esperienza della morte, l’elaborazione del lutto, la memoria individuale e collettiva, messi pericolosamente in discussione dal funzionamento della società contemporanea. Se nel precedente volume si poneva l’accento sull’utilizzo sempre più diffuso della Rete come di uno strumento per elaborare il lutto per i propri morti, attraverso la trasformazione di un sito internet in una camera ardente, in quello più recente, è messa in evidenza l’attitudine a spostare e postare, sui social media (come ad esempio Facebook), i propri ricordi in modo da non perdere la memoria di sé, presupposto necessario per difendere la tenuta della propria identità soggettiva, sempre più a rischio di volatilizzarsi a causa dell’andamento velocissimo e schizofrenico delle attuali modalità di vita. Con questo testo Davide Sisto inaugura un discorso non ideologico sulla rivoluzione digitale in corso, donando una base ad ulteriori ricerche sui cambiamenti prodotti dai nuovi mezzi di comunicazione.
L’evento si è svolto su Piattaforma Zoom, in collaborazione con Libreria Feltrinelli e Lostello del Parco Cittadella, con il sostegno di Emil Banca credito cooperativo.