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Osservo in silenzio le strade e le piazze, sempre più vuote; leggo qualche notizia senza divenirne schiava, mentre si manifesta l’epidemia più pericolosa: la paura.

Giovanni Boccaccio sapeva che esiste un rimedio per i contagi del mondo, che nulla toglie alle misure sanitarie e alle sorveglianze infettivologiche, ma che è l’unico a cui tutti possiamo attingere: la capacità di ricreare dentro noi stessi “una sicurezza”, al cospetto della mortalità.

Avete mai sperimentato il “saper stare”? Sì, la capacità di sentire se stessi e gli altri, come l’onda nell’oceano.

È possibile veleggiare verso un porto sicuro, il presente, l’unica cosa che È.

Cerco di comprendere che tutti noi siamo immersi negli universi e che il “saper sostare” lontani dai luoghi affollati può essere una opportunità. Sì, per ritrovare la nostra vera natura, l’essenza interiore in cui il silenzio è bellezza, nel sempre.