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Torna, a Bologna dal 1 al 3 aprile 2016, Tanexpo, l’esposizione biennale di Arte funeraria e cimiteriale, che da oltre ventidue anni costituisce il punto di riferimento, a livello internazionale, del settore funerario. Il progetto è stato ideato e sviluppato dalla società Conference Service srl, come sottolinea il suo Presidente, Alberto Lanza “Si tratta di una opportunità unica per le aziende del settore per farsi conoscere in un contesto internazionale, luogo di incontri commerciali, opportunità di confronto di idee ed esperienze in rapporto tra business e creatività artistica”.

Oltre 16.000 operatori professionali provenienti da 55 Paesi partecipano all’esposizione; i prodotti e servizi, proposti da 250 aziende esclusive, saranno in mostra su 23.000 metri quadrati, presso i padiglioni 16, 21 e 22 della zona fiere.

La manifestazione propone un’offerta orientata alle imprese di onoranze funebri, agli addetti cimiteriali, ai grossisti di articoli funebri ed arte cimiteriale, alle società di servizi funerari, ai marmisti, alle aziende municipalizzate ed agli amministratori pubblici. Vari i momenti destinati all’approfondimento, alla formazione professionale, allo sviluppo di relazioni economiche e commerciali.

Oltre alla presentazione di libri a cui intervengono operatori, educatori e formatori professionali, in Tanexpo vengono organizzati corsi di formazione specialistica di tanatoestetica e di tanatoprassi, con introduzione al cerimoniale del rito funebre. Da quest’anno verranno attivati corsi sulla tutela legale e ambientale.

Molte le persone che, per curiosità o per proprio interesse, partecipano all’esposizione, soprattutto nel giorno di apertura, in cui vanno a ruba i divertenti e coloratissimi gadget portachiavi a forma, ovviamente, di piccole bare.

Riflessioni sui temi istituzionali e commerciali vengono affrontate dalle associazioni e federazioni di categoria per verificare se e da chi gli imprenditori funerari nel nostro Paese si sentono davvero rappresentati e tutelati, dando elementi di spunto per confrontarsi in un dialogo reale, con particolare attenzione alle effettive necessità, legate al fine vita, che condizionano l’esistenza, per le quali dovrebbe essere riconosciuto il massimo rispetto nella tutela della dignità.

 

L’immagine in evidenza è di Josephine Cardin